Marco Bellocchio inizierà a luglio le riprese, Paolo Sorrentino sta valutando possibili location in città e in provincia. Come riporta Gilberto Scuderi sulla Gazzetta di Mantova, “Mantova Film Commission si sta rinnovando partendo dal nome (che sarà Film Commission Mantova). L’idea è promuovere il territorio come sede di importanti produzioni del grande e piccolo schermo, sia italiane che internazionali, per dare visibilità alle nostre bellezze paesaggistiche e architettoniche con un ritorno economico anche in termini di indotto. Ricordiamo che “Romeo & Juliet”, nel gennaio e febbraio 2012, lasciò a Mantova dai 2 ai 3 milioni: la nostra città fu preferita a Verona. Decisivo è che nelle città meno grandi ci si sposta più facilmente, e a fermarsi da noi saranno troupe anche di 200 persone ciascuna. Affari per albergatori e ristoratori, specie quando non c’è flusso turistico. In particolare i centri periferici, con 4 o 6mila abitanti, hanno bisogno di boccate d’ossigeno sotto forma di euro. Anche un regista nigeriano vorrebbe girare a Mantova: è in contatto. Alcune cose sono certe, altre riservate. Il progetto di Sorrentino ha avuto il primo approccio il mese scorso con sopralluoghi a Sabbioneta e dintorni. I prossimi sono previsti in aprile e il film, protetto dalla massima discrezione, dovrebbe essere girato in autunno. Più avanzato è il progetto di Bellocchio: il primo ciak potrebbe essere in giugno o comunque in estate. Il film è sul caso Mortara. Nel 1858, nella Bologna pontificia, la polizia tolse ai genitori ebrei il figlio di sei anni, Edgardo. Le autorità sostennero che il bambino fosse stato battezzato di nascosto da una domestica: la legge imponeva una educazione cristiana ai battezzati. Nonostante gli appelli provenienti da ogni parte del mondo, papa Pio IX fu irremovibile e la famiglia Mortara non ottenne la restituzione del figlio. Vittima inconsapevole, convinto della grazia a lui riservata, Edgardo divenne prete assumendo – suprema devozione al suo rapitore – il nome di Pio. Scriverà poi un memoriale in polemica con coloro che avevano sostenuto il suo ritorno in famiglia. Perché non girare il film a Bologna? Rispetto all’Ottocento il centro della Dotta è troppo cambiato. Non quello di Mantova (intorno alla Curia, in piazza Sordello e paraggi), per non dire di Sabbioneta. Film Commission Mantova (lo Statuto è già pronto) si affiderà a un direttivo rinnovato con un’alta componente di giovani e si avvarrà di competenze diversificate, con particolare esperienza proprio nel settore cinematografico. I soci fondatori sono Francesca Andreatta (imprenditrice culturale), Stefano Mangoni (curatore museale), Melissa Cordischi (organizzatrice di eventi culturali), Mario D’Anna (regista), Claudio Pelizzer (regista), Alessandro Colombo (esperto di comunicazione) e Gianni Beltrami (operatore cinematografico). Tra gli obiettivi principali della nuova Film Commission ci sarà quello di accendere sempre più i riflettori sulle location della provincia, oltre che della città. Lavorerà anche al rafforzamento delle collaborazioni con le film commission regionali di Lombardia ed Emilia Romagna. La rinnovata Film Commission organizzerà la quarta edizione del Mantova Lovers International Short Film Festival, la rassegna di cortometraggi che in passato ha riscosso grande attenzione e premiato numerosi giovani registi. La finale sarà il 27 maggio”.